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Posted on Aprile 10, 2024

Un viaggio verso casa, parte 2: riunire i bambini con le famiglie attraverso sforzi di collaborazione


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Questo viaggio trasformativo ha iniziato in Malawi nel febbraio 2024 e ora il testimone è passato all’Uganda, avanguardia del movimento CCC nell’Africa orientale.

Figura 1 – Il team AMECEA/AOSK-CCCK, dirigente dell’ARU rappresentato da suor Genevieve Silver e suor Lilly Mary Driciru, conferenza episcopale dell’Uganda rappresentata da monsignor Kauta, Rev. p. Frederick Tusingire e p. John Baptist Kaganda dopo una conversazione sulla collaborazione delle parti interessate in materia di riforma dell’assistenza

In Uganda, il team dell’AMECEA/AOSK-CCCK ha avuto il privilegio di incontrare figure stimate come il Rev. p. Kauta, il Segretario Generale della Conferenza Episcopale dell’Uganda, Rev. P. Fredrick, il coordinatore della commissione familiare e altro personale chiave. Le loro discussioni si sono incentrate sul ruolo centrale della famiglia nell’educazione dei figli, riconoscendola come la pietra angolare della trasmissione culturale e dell’identità individuale. Rev. p. Kauta ha espresso un sentito apprezzamento per la collaborazione, riconoscendone il tempestivo intervento nell’affrontare le sfide pastorali riguardanti le famiglie. Ha promesso una più stretta collaborazione con l’ARU attraverso il family desk dell’UEC, sottolineando l’impegno a coltivare i valori della famiglia.

Avventurandosi nella diocesi di Jinja, nella parrocchia di Ikanga, il team ha avviato conversazioni toccanti con il parroco, il consiglio e il personale del CCCU. Questi scambi sinceri hanno avuto una risonanza profonda nella comunità parrocchiale, evocando testimonianze toccanti. Una di queste testimonianze è arrivata da un catechista che ha raccontato la sua decisione di mettere i suoi gemelli in un orfanotrofio anni fa, ignaro delle ragioni alla base dell’istituzionalizzazione dei bambini. La sua narrazione riecheggiava i sentimenti condivisi dagli abitanti dei villaggi, attribuendo la povertà e l’erosione culturale ai tassi allarmanti di abbandono e trascuratezza dei bambini. Questa presa di coscienza collettiva ha sottolineato l’imperativo di spostare i paradigmi sociali verso la priorità dell’assistenza basata sulla famiglia rispetto all’istituzionalizzazione.

Figura 2 – AMECEA/AOSK-CCCK/ARU-CCCU e il consiglio parrocchiale della parrocchia di Ikanga conversano su quali sono le opportunità e le sfide che impediscono ai bambini di crescere in famiglia e pianificano come utilizzare le opportunità nella parrocchia per promuovere la famiglia e la comunità.

Il culmine del viaggio è stato testimoniare il ricongiungimento di un bambino, Aron, con la sua famiglia allargata, a simboleggiare il trionfo dei legami familiari sull’assistenza istituzionale. Tra festeggiamenti gioiosi e una celebrazione eucaristica comunitaria, la comunità ha abbracciato Aron, riaffermando il proprio impegno a salvaguardare il benessere dei propri figli. Questa commovente riunione ha sottolineato il profondo impatto del reinserimento dei bambini in contesti familiari, dissipando le idee sbagliate sugli orfanotrofi.

Riflettendo sull’esperienza, il viaggio ha sottolineato diverse lezioni inestimabili. In primo luogo, l’imperativo di sfatare i miti che circondano l’assistenza istituzionale e di promuovere una cultura di genitorialità positiva all’interno delle comunità. In secondo luogo, la natura transitoria degli istituti di beneficenza a favore dell’infanzia sottolinea l’importanza fondamentale dell’assistenza basata sulla famiglia. Infine, la responsabilità collettiva di salvaguardare il benessere dei bambini ha avuto una forte risonanza, sottolineando la necessità di un sostegno da parte della comunità invece dell’istituzionalizzazione.

Figura 3 – L’ufficiale dei bambini chiude ufficialmente il caso di Aron dell’orfanotrofio St. Philomena e lo affida a suo zio Mr. Marin e alla famiglia allargata alla presenza di Sr. Teddy, l’amministratore di St. Philomena, della piccola comunità cristiana e degli abitanti del villaggio.

Quando il viaggio è culminato con l’incontro con il vescovo Martin della diocesi di Jinja, il suo appassionato appello per la riforma culturale ha fatto eco ai sentimenti di responsabilità comunitaria nei confronti del benessere dei bambini. Il suo appello alla sensibilizzazione del clero e al sostegno alle riforme dell’assistenza sanitaria ha sottolineato il ruolo fondamentale dei leader religiosi nell’effettuare il cambiamento sociale.

In sostanza, il viaggio racchiude in sé l’intramontabile proverbio africano: “Ci vuole un villaggio per crescere un bambino”. Attraverso l’azione collettiva e la solidarietà comunitaria, il viaggio ha esemplificato il potere di trasformazione derivante dall’abbracciare i valori familiari e dalla partecipazione comunitaria nel coltivare la prossima generazione.

Figura 4 – Al centro il Rev. Vescovo Martin della diocesi di Jinja insieme al team dell’AMECEA/ARU/CCCU e del CCCK dopo aver incontrato e pianificato come sensibilizzare il clero della diocesi sulla riforma dell’assistenza sanitaria.


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